Apice - la Città Fantasma

Così come a Pompei, un evento naturale ha fermato il tempo ad Apice. Le lancette dell’orologio si sono fermate alle 19:30 del 21 agosto 1962. Tutto è rimasto com’era. Le insegne dei negozi, l’illuminazione pubblica, le strade ciottolate, le chiese, la scuola. C’è il negozio di alimentari con la tabella disegnata a mano; la “Beccheria” con la cella frigorifera e la vetrina pronta per essere esposta in piazza; il bar del centro con il bancone ancora intatto e le bottiglie con i liquori negli scaffali; la “Vetreria” ha il tavolo da lavoro occupato da una porta “in lavorazione” e attorno tutti gli arnesi dell’epoca. In quelli che erano il corso o la piazza principale si procede in un silenzio surreale. Tra le macerie si entra nelle case, quasi tutte con un massimo di due piani. Ambienti per lo più rurali ma ci sono anche palazzi gentilizi. Come quello di Orlando Cantelmo, professore universitario e celebre chirurgo del primo dopoguerra. Le pareti splendono del giallo ocra dei parati. I soffitti con gli affreschi nel salone e nelle camere da letto sono incredibilmente integri. Il nostro viaggio continua alla scoperte di nuove mete da esplorare, mi raccomando iscrivetevi e seguitemi ;-)