Il borgo medievale di Casertavecchia tra Fate, Fantasmi e Spiritelli
Aggiornamento: 7 mag
Il borgo medievale di Casertavecchia si trova sulla collina che sovrasta la città e da secoli veglia su Caserta.

E Come tutti i villaggi dalle antiche origini, il borgo è avvolto da tanti misteri e leggende.
Grazie alla sua posizione è possibile, dal punto più alto, controllare tutta la valle fino alla costa. Questo l’ha reso una meta ambita da tutti i popoli che, nel corso dei secoli, hanno dominato nel Sud Italia.

Casertavecchia è un borgo da favola dove il tempo sembra essersi fermato.
Tante sono le meraviglie che si celano nell’antico borgo, dalla Cattedrale di San Michele al suo castello medievale, passando per le magnifiche stradine in pietra e marmo.
Nel centro storico si erge la cattedrale di San Michele Arcangelo, l’edificio di culto più importante e suggestivo della zona.
Come un faro per i fedeli, il suo campanile svetta per 32 metri sulla piazza e si distingue per la presenza di bifore finemente decorate.

Al suo interno troviamo 18 meravigliose colonne in marmo su cui poggiano capitelli e archi a tutto sesto.
Dietro queste meravigliose colonne si cela una leggenda misteriosa, si narra che a trasportare le colonne in cima siano state le fate dei monti Tifatini, caricandole in spalla e portandole in cima.

All’ingresso del borgo si rimane affascinati dall’imponente Torre, chiamate Torre dei Falchi, che con i suoi 30 metri di altezza è considerata una delle più alte d’Europa.
Subito accanto alla Torre troviamo i ruderi del Castello, che insieme dominano il borgo.

La sua struttura originaria aveva 6 torri di avvistamento. Era maestoso, possente ma tra assalti, terremoti e incuria, attualmente restano pochi ruderi.
Nonostante sia rimasto ben poco continua a regalare un’atmosfera misteriosa e suggestiva, tanto da fare nascere la leggenda del Fantasma della Contessa Siffridina.
Poiché rimase fedele alla casata sveva, all’arrivo di Carlo d’Angiò, venne imprigionata nel castello di Trani. La donna era particolarmente legata al borgo, soffrì più per la lontananza da Casertavecchia che per la prigionia.
Alla sua morte lo spirito fece ritorno al villaggio, trovando dimora nel torrione del castello.
Quando tutto tace, secondo la leggenda, e possibile udire il passaggio e le parole di Siffridina.

Tra le vie del borgo incontriamo Nicola che ci apre la porta della sua bottega, ci fa conoscere lo spiritello, diventato simbolo del borgo.
Con la speranza che si possa avverare, consegno il mio desiderio allo spiritello. Buona fortuna a tutti voi.
