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Tempo sospeso, magia e arte nel borgo di Calcata

Tra i borghi più interessanti e caratteristici d’Italia, Calcata si pone con dignità e rispetto sicuramente tra quelli più amati dai visitatori e non soltanto del Lazio.


Calcata, piccolo comune della provincia di Viterbo, a soli 40 chilometri da Roma, arroccato su una rupe tufacea che guarda tutta la Valle del Treja, conserva intatti i propri patrimoni storico e naturale.


L’accesso al borgo è possibile attraverso l'unica porta che si apre sull’antica cinta muraria e conduce direttamente dentro le fortificazioni a una piazzetta ornata da tre curiosi troni di tufo su cui si affacciano il castello dell’Anguilla e la Chiesa del SS. Nome di Gesù.


Dalla piazzetta si irradiano vicoli tortuosi del tutto pedonali, passando sotto archi ricoperti di edera, tra botteghe di artisti provenienti da tutte le parti del mondo che hanno trovato in Calcata il luogo tranquillo e intriso di misterioso fascino per dare vita alla propria creatività.

Calcata ha vissuto periodi di grande solitudine, ritenuta poco sicura e non agibile.

Dopo un arco di desolazione di circa 30 anni, negli anni '60, dopo perizie che attestarono la solidità della rupe che faceva da fondamenta al borgo, Calcata tornò a essere abitata.


Fu un gruppo di artisti e di hippie, affascinati da questo luogo sospeso nel tempo e lontano da città, decisero di stabilirvisi: per questo Calcata è anche nota come il paese degli artisti e degli hippie.

Ma è anche conosciuta come il “paese delle streghe”. Si tramanda che in questo luogo si trovasse un’antica ara falisca, sulla quale un tempo si compivano riti magici e propiziatori, probabilmente legati a culti astrali.

Si narra che il sottosuolo sia ricco di energie primitive e che nelle giornate particolarmente ventose si possa sentire il canto di vecchie megere fra i vicoli dell’antico borgo.

 

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